1. Cos’è?
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato per i lavoratori autonomi che non superano i 65 mila euro di ricavi e compensi annui. Viene definito agevolato perché permette di godere di alcune semplificazioni
fiscali in quanto viene detratto automaticamente un forfait fisso, in base alla propria categoria professionale, definita dal codice ATECO. Questo regime quindi, nasce per semplificare la gestione della partita IVA e ridurre le imposte.
2. Come funziona
Con l’approvazione della legge di bilancio del 2019 sono cambiati alcuni aspetti del regime forfettario, mentre altri sono rimasti immutati:
- Vi è un’estensione del regime ad una più ampia coorte di professionisti autonomi ovvero si può rientrrare nel regime forfettario se non si superano i 65 mila euro e non più i 30 mila del 2019
- Lìimposta sostitutiva del reddito imponibile pari al 15% rimane invariata
- Se si rientra nei requisiti per l’aliquota startup vi è una riduzione dell’aliquota al 5%
3. Requisiti di accesso 2021
Per usufruire del regime agevolato per le partite IVA bisogna rientrare in alcuni requisiti di accesso. Vediamoli insieme.
4. Cause di esclusione
Non possono adottare il regime agevolato coloro che:
- Hanno partite IVA dei settori come: agricoltura, editoria, agenzie di viaggio, rivendita beni usati, gestione di servizi di telefonia pubblica
- Si avvalgono di regimi IVA speciali o di regimi forfettari di determinazione del reddito
- Sono lavoratori all’estero ad eccezione che si trovino in uno dei paesi dell’Unione Europea
- Effettuano in via esclusIVA cessioni di fabbricati, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi
- Coloro che percepiscono in modo prevalente redditi da lavoro dipendente dagli stessi soggetti da cui hanno percepito compensi nei 2 anni precedenti
- Chi oltre all’attività svolta in partita IVA possiede quote di partecipazione a società di persone o capitali o che controllano società a responsabilità limitata
5. Obblighi fiscali e contabili
Come abbiamo già detto chi decide di aprire partita IVA a regime forfettario ha delle agevolazioni ma deve comunque adempiere a:
- Tenere registri contabili con fatture emesse e ricevute nonché
- le bolle doganali
- Integrazione dell’aliquota Iva nelle fatture per le operazioni in reverse charge e versamento dell’imposta entro i 16 del mese successivo
- Compilazione del modello Intrastat se si sono effettuati servizi i prestazioni a un soggetto residente in uno dei paesi dell’unione Europea
6. Fatturazione
I forfettari sono esentati dal passare alla fatturazione elettronica 8ma possono comunque scegliere di usufruirne). Se operano all’estero, in paesi appartenenti all’UE, devono specificare la “reverse charge” ovvero l’operazione effettuata secondo inversione contabile.
Le tasse dovute sono:
- L’IRAP: devono pagarla persone fisiche esercenti attività commerciali o di lavoro autonomo (ad eccezione di chi rientra nel regime forfettario). I liberi professionisti, infatti, devono pagare l’IRAP se, per lo svolgimento della loro attività, si avvalgono di collaboratori. L’aliquota ordinaria IRAP è pari al 3,9%. Ogni regione può però decidere di aumentarla o ridurla fino a un punto percentuale anche in base al tipo di attività svolta dall’impresa.
- L’IRPEF: imposta sul reddito delle persone fisiche è un’imposta progressiva cioè aumenta all’aumentare del reddito.
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7. Conclusioni
Concludendo, la Partita IVA è conveniente ma bisogna analizzare bene i pro e contro, quali obbiettivi si vogliono raggiungere e quali sacrifici si è disposti a fare. Per maggiori informazioni non esitate a contattare lo Studio Coggiola. Siamo al vostro servizio all’email: info@studiocoggiola.it e al numero di telefono: 0131.955263
Articolo redatto da Marzia Meda