22/11/2025
Il disegno di legge della Finanziaria 2026 segna un cambio di rotta chiaro. Stop ai crediti d’imposta 4.0 e 5.0 con ritorno alla maggiorazione degli ammortamenti. In pratica, si torna al vecchio meccanismo premiale dell’iper ammortamento, ma con il vantaggio, rispetto al passato, di poter beneficiare di percentuali molto più alte e con una distinzione netta tra investimenti “base” e investimenti che generano risparmio energetico.
Non ci sono bonus da usare in F24, non c’è un credito immediato ma c’è una deduzione maggiorata da spalmare in più anni.
Per le imprese questa inversione di rotta significa che l’agevolazione c’è ma che è più lenta da incassare e soprattutti serve capienza fiscale per poterla sfruttarla appieno.
Il meccanismo di funzionamento dell'iper ammortamento è chiaro e lineare. Il costo del bene strumentale viene aumentato di una percentuale molto elevata. Su quel costo maggiorato l’impresa deduce quote di ammortamento più alte per tutta la vita utile del bene (da 3 a 10 anni in media). La misura, quindi, funziona come variazione in diminuzione del reddito imponibile, distribuita su più esercizi.
La misura riguarda:
Le percentuali sono estremamente generose.
a) Aliquote base (ex Transizione 4.0):
b) Aliquote maggiorate (ex Transizione 5.0: +40 per cento aggiuntivo):
* +220 per cento fino a 2,5 milioni
* +140 per cento da 2,5 a 10 milioni
* +90 per cento da 10 a 20 milioni
Per ottenere le aliquote maggiorate è richiesto un risultato concreto ossia occorre dimostrare la riduzione dei consumi energetici del 3 per cento dell’unità produttiva oppure del 5 per cento del processo interessato.
Non si tratta di un incentivo automatico.
L’impresa deve:
Si precisa che l’iper ammortamento non è cumulabile con i crediti d’imposta 4.0 già esistenti.
Il passaggio non è neutrale. Le imprese devono capire cosa guadagnano e cosa perdono.
– Con il credito d’imposta l’impresa recuperava il beneficio in tempi brevi, spesso 1-3 anni.
– Con l’iper ammortamento il vantaggio si spalma sull’intero periodo di ammortamento del bene.
– Il credito d’imposta funzionava anche per chi aveva pochi utili attraverso la compensazione con l' F24.
– L’iper ammortamento richiede, invece, un reddito imponibile. Se non c’è il reddito imponibile, il beneficio diventa perdita fiscale riportabile.
– I crediti 4.0 sono stati bloccati più volte per mancanza di fondi.
– L’iper ammortamento non dipende da tetti di spesa: è tecnicamente più “sicuro”.
– L’iper ammortamento base è più semplice.
– La versione maggiorata con risparmio energetico richiede certificazioni tecniche.
Il nuovo sistema premia gli investimenti importanti, soprattutto quelli che migliorano l’efficienza energetica. Ma impone un ragionamento di cassa diverso: il recupero fiscale è più lento e richiede utili reali.
Per chi programma investimenti nel 2026 la domanda da porsi è una sola:
la mia azienda genera abbastanza reddito imponibile per monetizzare davvero la maggiorazione?
Lo Studio Coggiola è a disposizione per simulare il beneficio fiscale, verificare i requisiti e pianificare correttamente gli investimenti.

Studio Coggiola® Commercialista
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