Secondo il Ministero dell’Istruzione, il lavoro agile (anche conosciuto come smart working) viene definito come “modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall'assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro”. Esso rappresenta quindi una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività.
I benefici del lavoro agile sono:
Secondo un recente studio infatti, grazie allo smart working le imprese sono diventate più competitive e hanno innovato prodotti e servizi migliorando la marginalità. Per questo motivo, il Sole 24 ore inoltre afferma che il lavoro agile continuerà ad essere utilizzato dal 40% delle imprese anche nel post emergenza.
Secondo quanto affermato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’attività di smart working è tutelata dalla Legge n. 81/2017. Tale norma pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).
Ai lavoratori agili viene garantita la parità di trattamento - economico e normativo - rispetto ai loro colleghi che eseguono la prestazione con modalità ordinarie. È, quindi, prevista la loro tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall'INAIL nella Circolare n. 48/2017.
Articolo redatto da Marzia Meda