Relativamente alla vicenda “Brexit” lo Studio Massimo Coggiola di Valenza segnala una criticità registrata con riferimento all'operatività tipica del settore orafo in tema di profili fiscali e doganali.
Proprio riguardo al tema Brexit: profili fiscali e doganali, le Istituzioni europee e italiane hanno lanciato un messaggio di allerta con riferimento alla prossima data del 29 marzo p.v.. La questione riguarda il fatto che al momento attuale, non è stato ratificato da parte del Parlamento britannico alcun accordo che consenta un allontanamento graduale dall’Unione Europea, per cui lo scenario probabile è quello che si verifichi la cd. "Hard Brexit' a seguito della quale, dopo il 29 marzo p.v., il Regno Unito sarebbe considerato un Paese terzo senza nessun accordo di libero scambio con l'Unione Europea.
Ad oggi vi è ancora una notevole incertezza su come sarà gestita l'eventuale uscita del Regno Unito dalla UE.
Al momento quindi, e salvo proroghe dell’ultima ora, a decorrere dal prossimo 29 marzo le cessioni e gli acquisti, nonché i trasferimenti di merci da e verso il Regno Unito diventeranno operazioni di esportazione e di importazione, con la necessità di presentare l’ordinaria dichiarazione doganale e con il pagamento dei dazi
Per quanto riguarda le procedure doganali, non è ancora chiaro quali regole saranno introdotte dal Regno Unito per l’esecuzione delle operazioni di import/export.
Con particolare riferimento al settore orafo per quello che riguarda i profili fiscali e doganali dopo la Brexit, si segnala che potrebbe risultare particolarmente critica la gestione dei beni inviati a titolo di "conto visione" o di "tentata vendita" che siano arrivati in suolo britannico prima del 29 marzo 2019 e che si trovino ancora nel Regno Unito dopo il 30 marzo.
Le operazioni di "conto visione" o "tentata vendita" dovranno presumibilmente essere regolarizzate ai sensi delle nuove procedure doganali che saranno verosimilmente introdotte dal Regno Unito con eventuale pagamento dei dazi e della VAT (ossia l'IVA britannica che sarà mantenuta anche dopo il 29 marzo).
A questo proposito si precisa che il rientro delle merci inviate in Uk senza l'attivazione di un'adeguata procedura doganale in uscita (temporanea esportazione o carnet ATA), a decorrere dal 30 Marzo, saranno considerate importazioni e come tali assoggettate al pagamento dei diritti doganali nella UE (Brexit: profili fiscali e doganali).
Valenza lì, 15.03.2019
Studio Coggiola